QUI GLI AGRUMI ESISTONO DA SEMPRE
Si può documentare come il Gargano coltiva agrumi almeno da mille anni. Il primo agrume è il melangolo o arancio forte (Citrus x aurantium L.); nel Cinquecento vi sono già aranci dolci e amari, cedri e limoni africani (dei Massili). Fino ai primi decenni del 900 un successo economico e commerciale straordinario: al terzo posto per la produzione d’agrumi in Italia, al primo posto per le rese ed i profitti unitari: “ Il prodotto degli agrumi… era il tesoro di questi paesi(Ricchioni 1811). Ben oltre il 60% della produzione era destinata all’esportazione: Francia, Usa, Canada. Poi la crisi, ma gli alberi sono ancora quelli.
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Siete sul Gargano, sulla sua curva settentrionale, deliziosa e incantevole che va da Vieste a Rodi. Qui vi fiorisce l’arancio che riempie di fragranza le ampie vallate ( Nardini 1914 ). Un paesaggio agrumario che non sfugge a quella che sarà la prima ricognizione scientifica dal Touring Club Italiano (Sestini 1963): è un paesaggio agricolo lussureggiante e “sulle falde estreme”… si aggiungono a rendere il quadro ancora più ricco e vivace piantagioni d’agrumi”. Un ettaro di agrumeto arriverà ad essere stimato oltre 100 mila lire (De Nittis 1886).