Nel Gargano sono sempre stati praticati mestieri molto particolari, legati alle tradizioni secolari locali e al folclore. Il territorio del Gargano ha sempre avuto virtù quali la manualità e la creatività, che tutt’ora trovano espressione negli antichi mestieri.
L’artigianato garganico è strettamente legato all’attività agricola, alle usanze dei contadini del passato, e anche alle splendide opere dei maestri scalpellini di Monte Sant’Angelo e Vieste. Alcuni tra gli elementi che venivano prodotti sono fischietti, acquasantiere, oggetti in vimini e cesti tipici di Ischitella.
Infatti gli artigiani di questo territorio sono da sempre maestri nel mestiere, e oggi è raro trovare ancora persone interessate a queste lavorazioni così particolari.
Naturalmente tra i prodotti dell’artigianato locale non mancano terracotte rustiche e oggetti in ceramica: si tratta di manufatti con caratteristiche uniche, tipiche di ogni paesino del Gargano, quali vasi, piatti, contenitori per acqua olio conserve ecc.
Si ha testimonianza di questo antico mestiere proprio da una serie di produzioni che ancora oggi vengono fabbricate, anche se solo da pochi artigiani che sono riusciti a imparare il lavoro dai loro antenati e dai loro antichi parenti.
Un’altra antica attività che veniva svolta in questo territorio è la tessitura a mano, ancora oggi praticata, anche se in misura minore. Infatti la tessitura è un’attività molto antica appartenente a questo territorio, grazie anche alla grande ricchezza di allevamenti di pecore.
Tra i tipici oggetti che veniva realizzati ci sono soprattutto merletti e ricami, ispirati a motivi semplici della vita quotidiana dei campi e del mare: gli ornamenti più diffusi sono infatti fiori, conchiglie, grappoli e spine di pesce. Nei paesini più legati alla vita spirituale e al culto invece ci sono anche oggetti di ricamo ispirati alla religione.
Ad esempio nella zona di Carpino e Vico del Gargano si possono visitare alcuni antichi telai fabbricati a mano, dell’Ottocento, ancora usati tutt’ora dalle poche artigiane che ancora praticano il mestiere. Molto particolari e di grande valore sono i lavori di tessitura del lino e del cotone con le tradizionali e classiche tecniche di “n’ turlic” e di “sacc“, utilizzate per la fabbricazione dei corredi nuziali.
Nella zona di Ischitella invece predominava la lavorazione delle ceste di paglia chiamate “cruedda“, portate dalle donne sulle loro teste, per trasportare il pane, la biancheria e altri oggetti di uso quotidiano. Le ceste venivano fatte con paglia di grano ammorbidite dentro l’ acqua e poi in seguito venivano tessute.
Ci sono poi gli scultori della pietra, artigiani della località di Monte S.Angelo: tramandano infatti un vecchio mestiere legato al culto dell’arcangelo Michele.
Secondo un antichissimo decreto regio del tempo del regno borbonico, la famiglia Sammecalere aveva l’esclusiva nella riproduzione dell’immagine di San Michele Arcangelo; per questo motivo l’attività si espanse molto ed ebbe molto successo, con la produzione di statue, bassorilievi e opere in marmo, pietra calcarea garganica e alabastro.
Anche i lavoratori del legno sono artigiani che hanno sviluppato una fiorente attività nel Gargano. Infatti questo territorio ospita molti esperti dell’intarsio del legno. Sono caratteristiche le splendide cassapanche lavorate ad intarsio e gli oggetti collegati alla vita contadina e agricola.
Molto usato è il legno dell’albero di olivo, di grande bellezza, resistente e presente sull’intero territorio garganico. Proprio per questo motivo è stato molto utilizzato in passato per la creazione di oggetti di svariato genere.
Un’altra antica attività è costituita dalla lavorazione dei fiori secchi e delle erbe, praticata principalmente nella zona di Sannicandro, grazie alla presenza di vegetazione nei territori dei laghi di Lèsina e Varano.
Peschici, un bellissimo paesino in cima a un promontorio roccioso, e Vieste, erano rinomate per la realizzazione dei “trabucchi“, antiche strutture per la pesca: si tratta di strumenti di pesca, messi in funzione manualmente, che consente di portate in mare la rete e poi di tirarla su piena di pesci.
Infine un altro antico mestiere è il calderaio, ossia il costruttore di padelle, piatti, bicchieri e posate, in metallo. Fino alla metà degli anni ’50 questo lavoro costituiva una fonte redditizia importante.
Purtroppo oggi ne rimangono pochi: il più anziano calderaio ancora in attività oggi crea opere a San Marco in Lamis; il suo nome è Domenico Leggieri, nato nel 1924, che opera nel suo settore dall’età di 5 anni!
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1) Mostra e Sapori – Antichi Mestieri => Maurizio Montanaro™
2) antichi mestieri => Shamballah
3) La bottega del Calderaio => Walter Saporiti