VICO DEL GARGANO : RITO E FEDE A PASQUA
Sarà anche la Pasqua del terzo millennio ma il rito, i canti, i gesti, il grido del Venerdì Santo non cambiano, tutto è intatto come prima, come sempre.
La riproposizione del “ Via Crucis” belle tredici chiese e le visite, nella lunga notte di preghiera, del giovedì santo ai sepolcri, accompagnati dei salmi e dal canto grave del Miserere.
Tutto è in preparazione del giorno più misterioso e affascinante, per questo borgo del Gargano: il Venerdì santo. È il giorno delle processioni e delle cinque Confraternite; una presenza che sfida il tempo e i cambiamenti, è il giorno delle nostre Madonne in lutto con abiti ricamati da mani che diventano sempre più rare e preziose, è il giorno della sosta al Convento dei Cappuccini e poi il ritorno a casa, insieme all’emigrato, agli studenti, ai parenti anziani.
Ma è l’ora del tramonto quella più attesa. La solenne processione preceduta da due ali di camici bianchi e marroni, si snoda dalla Chiesa Madre e accompagnata dal canto possente dei salmi fino alle Croci del Calvario. È in questo luogo che la Confraternita, in una tacita sfida che dura da secoli, danno il meglio del loro repertorio al grido di “Viva la Croce”.
Un grido di gioia alla salvezza del mondo che nessuno, ad oggi, ha ancora spiegato ed approfondito, ma che potrebbe trovare ragione e fede nel profeta Isaia: “sciogliete le catene inique, togliete i legami del giogo, rimandate liberi gli oppressi , dividete il pane con l’affamato”… questa è la Pasqua di Vico del Gargano.
Credit : Michele Angelicchio
Foto : Monica Fania